L’azienda ‘La Sportiva’ ha palesato il suo progetto di riqualificazione territoriale del Passo: via gli impianti di risalita.
Quando si parla delle Dolomiti, e in particolare delle gruppo delle Pale di San Martino, vera perla del Trentino Orientale, parlare di turismo sostenibile dovrebbe essere naturale. Eppure non è sempre stato così: se adesso nei territori tra i suggestivi borghi di Primiero, l’elegante centro di San Martino di Castrozza e il Parco Paneveggio c’è un’attenzione molto marcata per il rispetto dell’ambiente, un tempo l’obiettivo non era di certo questo, con la costruzione di numerosi impianti di risalita, come del resto è – purtroppo – prassi consolidata lungo tutto l’arco alpino. Ma adesso, spinti da un progressivo cambio del turismo, da una più accentuata sostenibilità green delle istituzioni e sì, anche dalla volontà imprenditoriale di una grande azienda privata, arrivano lungo le pendici delle Pale di San Martino forti venti di cambiamento, sotto forma di riqualificazione territoriale. Da alcune settimane si vociferava infatti tra il Primiero e la Val di Fiemme di un’ardita azione di stampo pubblicitario e commerciale da parte della famosa ditta fiemmese di abbigliamento e attrezzature ‘La Sportiva’, e adesso i sussurri hanno trovato qualche conferma dall’alto: l’azienda trentina leader nel campo dello sportswear starebbe seriamente pensando alla riqualificazione territoriale del Passo Rolle, per trasformarlo nel paradiso dello scialpinismo e delle ciaspole.
Dallo sci alpino allo scialpinismo: paesaggio libero dagli impianti
In questo progetto di riqualificazione territoriale si vorrebbe trasformare il Passo Rolle e la vetta che lo contraddistingue, ovvero il fantastico Cimon della Pala, in una specie di colossale show room a cielo aperto in chiave green. In questo modo, quella che è una delle località più affascinanti del paesaggio dolomitico potrebbe diventare un luogo nel quale organizzare educational tour per i giornalisti e per gli opinion leaders. Di certo questa azione non ha di per sé nessun fine prettamente sostenibile, ma se legata ad un progetto di riqualificazione territoriale capace di liberare il Passo dalle brutture degli impianti di risalita e da altre infrastrutture ormai cadenti, beh, il discorso è totalmente diverso. Il fulcro della riqualificazione territoriale, in ogni caso, sarebbe il passaggio da un turismo legato a doppio filo allo sci alpino e dunque agli impianti di risalita ad una concezione più naturale e sostenibile degli sport invernali.
Il progetto di riqualificazione territoriale, nel concreto
L’operazione, esposta attraverso un ciclo di incontri con le istituzioni e con gli operatori che svolgono la loro attività nei pressi del valico, partirebbe dall’acquisizione di tutti gli impianti sciistici che la Sitr ha messi in liquidazione nel novembre del 2016, ma non solo. Oltre alle funivie rientrerebbero nell’affare, oltre ovviamente ai volumi tecnici necessari al funzionamento delle stesse, anche il ristorante Chalet la Baita. Il secondo passo essenziale sarebbe poi quello di smantellare le seggiovie, punto chiave del progetto di riqualificazione territoriale che dovrebbe guadagnare il plauso degli ambientalisti e di tutti quelli che preferiscono un paesaggio montano il più possibile incontaminato. Ma non è tutto qui: una volta riportato agli antichi fasti naturalistici il panorama del Passo Rolle, si ambirebbe alla trasformazione dello Chalet in un ristorante di lusso, da accompagnare alla costruzione di cinque suite sparse nei dintorni – tra i desiderata ci sarebbe persino una piccola struttura di accoglienza sul monte Cavallazza, all’attuale stazione a monte della seggiovia Paradiso, e un’altra immersa nel bel mezzo del bosco di abeti.
L’interesse della Provincia
È da sottolineare che la Provincia Autonoma di Trento, in tutto questo, non dovrebbe stare ferma a guardare, anzi: il progetto de La Sportiva sarebbe infatti la punta di diamante di un più ampio progetto di riqualificazione territoriale che prevede l’acquisto da parte dell’ente pubblico dell’ormai cadente albergo Passo Rolle e la realizzazione di una variante stradale per allontanare il rischio di valanghe in direzione San Martino di Castrozza. L’obiettivo, dunque, è quello di rilanciare il Passo Rolle come stazione dolomitica invernale – e non solo – di alta qualità ed al passo con le nuove tendenze. I tempi, infatti, sono maturi anche per una svolta più ecologica del turismo alpino.
La via green di Primiero
Nello specifico, la sera del 28 giugno la maggioranza del Comune di Primiero San Martino, guidata dal sindaco Daniele Depaoli, ha incontrato il patron de La Sportiva Lorenzo Delladio: come ha spiegato il primo cittadino,
«il progetto sul rilancio di Rolle è estremamente suggestivo e rappresenta una grande volontà di rilancio del valico. Un punto che è certamente anche tra le priorità del nostro mandato politico. Per quanto ci riguarda, la proposta è stata accolta favorevolmente da tutti i rappresentanti della maggioranza, ora ci si dovrà confrontare in modo schietto».
La riqualificazione territoriale del Passo Rolle potrebbe essere la ciliegina sulla torta di una comunità allargata che già da qualche anno punta alla sostenibilità, con la fondazione, nel 2015, dell’Associazione Green Way Primiero, voluta e sottoscritta dal Parco Paneveggio Pale di San Martino, dai Comuni, dalla Comunità di Primiero, dall’Apt, Passo Rolle, Primiero e Vanoi e dalla Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi. L’obiettivo di Green Way Primiero è quello di promuovere uno sviluppo in chiave sostenibile, ed opera dunque nel campo dell’energia, della mobilità e della cura del paesaggio.
Nicola Andreatta – Green.it
Commenti recenti